come essere se stessi: la storia di Primula

Primula Riccetti è nata a Roma nel 1976, unica figlia tardiva di due operai, originari di Formia nel Sud Pontino.

Sua madre, casalinga, portinaia, sarta artigianale, aveva dovuto rinunciare ai suoi studi, durante il secondo dopoguerra, per occuparsi delle sorelle, così instillò da subito l’amore per la cultura nella figlia, che grazie a tanti sacrifici fu mandata nelle migliori scuole.

Suo padre, fattorino della Upim, verniciatore specializzato, pittore naive, per motivi di salute nel 1987 dovette rinunciare ai suoi lavori, e desiderando tornare a Formia, portò con sé tutta la famiglia.

In questi anni Primula si dedicò alla lettura solitaria dei grandi classici dell’Ottocento e del Decadentismo, come Wilde o Nietzsche.
Accanto alla letteratura coltivò la passione per la musica classica ed operistica.
 I suoi riferimenti  ideali erano Toscanini e Riccardo Muti.
Studiava privatamente pianoforte ed era iscritta al locale liceo classico, dove apprese il rigore mentale, l’amore per il passato, e le culture altre da quella odierna.

Nei cinque, sei anni che seguirono la maturità, si dedicò totalmente allo studio della musica, svolgendo tutti i lavori occasionali che capitavano, per aiutare i genitori nelle spese.
Nel frattempo la sua ricerca personale la portò ad affrontare il Siddharta di Hesse, i saggi di Freud e a completare la conoscenza di Nietzsche, accanto ai testi delle altre religioni: Corano, testi buddhisti, confucianesimo…

Nel 2001 seguì con passione le celebrazioni dell’anno verdiano, riscoprendo attraverso la musica di Verdi la cultura popolare, le tradizioni, ed interessandosi alla matrice cristiano-cattolica della cultura italiana.

Si riconvertì al Cristianesimo e studiò le Sacre Scritture, da autodidatta, con l’ausilio di un padre spirituale.
Iniziò la prima esperienza di volontariato alla Caritas Diocesana, ma nello stesso tempo iniziarono anche i primi problemi di salute dei suoi genitori.
Dalla Caritas diocesana passò ad una Fondazione di Gaeta, lavorando sia come volontaria sia come operatore pagato e da lì alla Provincia di Latina e l’Unità Territoriale di Governo. Si occupava di segretariati sociali per gli immigrati, di assistenza ai disabili, di contrasto alla mendicità dei minori rom e sinti. Collaborò con la  presidenza provinciale del Mo. V. I., movimento fondato da Luciano Tavazza, studiando i i suoi scritti e partecipando a vari corsi e convegni. Inoltre si iscrisse alla Protezione Civile di Gaeta, ed entrò nella squadra di antincendio boschivo.

Nel 2006, dopo aver trovato lavoro come collaboratrice in un’associazione culturale che si occupa di doposcuola e recupero scolastico per soggetti con disturbi dell’apprendimento, iniziò una convivenza, finita nel 2011.
Le letture di questi anni si spostarono su J. R. R. Tokien, interessandosi alla cultura norrena e celtica, studiandola come autodidatta attraverso internet.
Dallo studio e delle religioni nordiche, per confronto, si è interessata anche alle religioni ed alle culture dell’Italia preromana e della Grecia arcaica.

Tutto ciò dovrebbe essere coronato dall’iscrizione all’Università,  Discipline Demo-Etno-Antropologiche, ma i vari problemi familiari, non ultima la morte di suo padre e la precarietà finanziaria non le permettono tutt’ora di poter raggiungere questo scopo.

Ad oggi è alla ricerca di un lavoro più stabile e meglio retribuito; nel frattempo continua le lezioni, si prende cura di sua madre e scrive.

 

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