… Su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo
(Vangelo di Luca,1,35)
Mi offro a Te
nel sacrificio del Talamo nuziale.
Ti offro la mia anima intatta,
Ti lascio penetrare la mia carne
palpitante di desiderio, sanguinante di dolore.
Finché Tu raggiunga l’intimità del tuo essere
e la Tua Vita sia raccolta in me
Dono prezioso del Tuo Amore.
Scrissi questa poesia molti anni fa’, nel mio periodo di fervente cattolicesimo. Eppure il mio animo si rifiutava di sublimare la fisicità e l’amore, fino al punto di cancellarli del tutto.
Oggi la rileggo, e mi fa sorridere la semplicità con la quale accostavo la vicinanza a Dio, la fede, ai rapporti sessuali, travasandoli una nell’altro, confondendole, con l’ingenuità tipica del mio essere antico.
Ma rifletteteci: io non parlo di sesso consumato tanto per far piacere ai nostri ormoni, parlo di offerta di sé all’altro, di abbattimento delle barriere più ultime, di danza dei corpi e dello spirito, di atto infinito d’amore, che coinvolga tutto l’essere. Questo non vi sembra un’esperienza spirituale, oltre che fisica?
